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IN PRIMO PIANO:
CACTUS DI NATALE
Il nome assomiglia a quello di uno di quei “B movies” che ci propongono ogni anno puntualmente a Natale (senza offesa per i “B movies”) e in effetti la Schlumbergera (questo il suo nome scientifico) quando non è fiorita assomiglia davvero a un cactus di serie B, senza spine, con un aspetto dimesso e poco invitante.
Ma aspettate a vederne la fioritura e poi vi ri-crederete ampiamente. (Continua a leggere)
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CIELI DI DICEMBRE
Confesso che mi è capitato di vederli mentre scendevo dal monte
o nascosti a parete dietro alberi e la luce radente del sole
riflessi nel fiume con nuvole sfilacciate,
mentre la luna si alzava dietro le prime brume della sera.
Mi è capitato di vederli quando il sole si insaccava in un banco di cirrostrati
o il vento accompagnava un volo di cigni… (continua a leggere)
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REGINE E REGINE
E’ meglio un fiore o una pizza?
Dipende!
Da che dipende? Da come guardi il mondo tutto dipende (dice una vecchia hit del gruppo musicale Jarabe de Palo).
Così se incontri una regina sabauda che già di suo si chiama Margherita, un fiore è troppo banale, meglio una pizza, non vi pare?
Ma se la regina è Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, moglie del re Giorgio III d’Inghilterra, morta nel 1818 e affezionata alla botanica, un fiore è d’obbligo, e che fiore! (continua a leggere)
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LE CINCE E IL BAGOLARO
NO, questa non l’ha scritta ancora nessuno anche se di storie con piante e animali ne esistono una infinità.
Questa non potevano averla scritta perchè nessuno era ancora passato da quella strada un pomeriggio d’inverno, grigio, quasi all’imbrunire che non si capiva bene se era più l’ora o le nuvole a limitare la visibilità, ad offuscare i colori.
Ad ogni modo, imbracciato il binocolo, eccolo lì lo spettacolo, sull’asfalto di una curva in discesa verso il Ticino.
E lo spettacolo sono una decina di cince bigie, cinciallegre, cincarelle , con il loro frenetico movimento tra la strada e gli alti alberi che la costeggiano… dei bagolari (continua a leggere)
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DA QUI A COSTANTINOPOLI
Quando Paolo Rumiz intraprese il suo viaggio in bici da Trieste a Istanbul con altri due amici, la guerra dei Balcani era finita da poco e ancora c’era lo sgomento per un odio etnico-religioso che vagava per queste terre assieme alle musiche gitane e allo scorrere lento del Danubio.
Paolo Rumiz, giornalista e scrittore triestino, è uno dei profeti del viaggiare lento, assaporando non solo il clima e il paesaggio ma anche addentrandosi nella cultura dei luoghi, conoscendo le persone e le loro storie. (Continua a leggere)
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L’UOMO CHE FERMO’ IL DESERTO
Sapevo vagamente dove fosse il Burkina Faso fino a quando non ho incontrato Soumaila un Burkinabè che vive da anni in Italia con la sua famiglia.
Soumaila mi racconta una storia, una lunga storia che inizia negli anni ’70 quando un contadino cocciuto e paziente di nome Yacouba Sawadogo recupera una vecchia tecnica colturale africana: lo “zai”, che consiste nello scavare buche nel terreno e riempirle di sterco e resti vegetali così da fermare l’umidità delle poche piogge che cadono nel Sahel. (continua a leggere)

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IL GIARDINO DELLE SPEZIE
Zenzero, curcuma, noce moscata, cardamomo, cannella, vaniglia sono in gran parte per noi polveri magiche dalle proprietà miracolose, afrodisiache, rigeneranti…
Ma il fiore com’è? Ci è mai capitato di vederlo dal vivo?
Beh alcune di loro hanno avuto fortuna in Europa anche come piante da appartamento… (continua a leggere)

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GOD SAVE THE GREEN
“…Dovresti avere almeno una piccola aiuola per conoscere quello che calpesti. Allora vedresti che nemmeno le nuvole sono così varie, così belle, terribili quanto il terreno sotto i tuoi piedi …”
“Il futuro non è davanti a noi poiché è già qui, sotto forma di germoglio, è già tra di noi, e ciò che non è tra di noi non ci sarà nemmeno in futuro… se potessimo guardare il segreto formicolio del futuro tra di noi…evidentemente ci diremmo che grande sciocchezza sono la nostra malinconia e la nostra sfiducia, e che la cosa migliore di tutte è essere una persona viva, ovvero, una persona che cresce…..” (Continua a leggere)
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ARRAFFA TERRE
