E’ possibile provare intimità verso qualcuno che non si è mai incontrato di persona, provare questo senso di empatia, di viscerale accordo con una certa visione del mondo?
Wislawa Szymborska, poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996 era molto famosa in patria e da qualche tempo era diventata un’autrice di culto anche in Italia. Perchè?
Difficile rispondere senza leggere le sue poesie: posso solo dire che Wislawa era la vecchietta che prende a ombrellate lo scippatore, era il bambino che grida “il re è nudo”, il giullare di corte che si prende beffa dell’imperatore, la pazza che smaschera le nostre bugie.
Cosa c’entra una poetessa polacca con le sterpaglie? Lascio a voi giudicare. Credo però che non possa che meritare un posto d’onore una che riusciva persino a parlare con i sassi.
“Amica Wislawa, anche se non ci siamo mai incontrati riconosco la tua voce appena iniziano i tuoi versi: è come riconoscere un uccello dal suo grido, un albero toccando la sua corteccia, è come riconoscere il vento dal suo profumo.
Così non importa se le nostre strade non si sono mai incrociate perchè lo stesso ci siamo conosciuti “nella moltitudine“, sono sicuro… questo sì.”
Complimenti per il 100° post!
Grande!!! Continua!!!