L’ORGOGLIO DEL BIANCOSPINO

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Sono stordito!  (NO,  non in quel senso… o magari anche). 

Sono stordito da questo profumo  dolce  e amaro mentre ancora percorro questa strada verso sera come spesso mi accade.

E’ un profumo che pervade il bosco, le radure, persino lungo le strade è impossibile non sentirlo.         Il profumo è quello del biancospino  (Crataegus monogyna), arbusto o piccolo albero diffusissimo in Italia fino ai 1000 metri sul livello del mare.

Se la quercia è la regina del bosco, il biancospino ne è il principe. E’ una pianta conosciuta fin da tempi antichissimi.

I Celti lo inserirono nel loro calendario lunare, anzi una leggenda celtica racconta che se ci si addormenta sotto un biancospino  il primo giorno di Maggio si rischia di essere rapiti dalle fate.

Teofrasto, naturalista greco, allievo di Aristotele, lo nomina per primo e lo chiama  Krataegus (dal greco Kratos che signifgica “forza”)  perchè il suo legno è molto duro e anche l’albero pur di dimensioni ridotte, dà questa impressione di forza e di resistenza   (in Olanda pare ci sia un esemplare che ha circa 600 anni).

Infine il biancospino venne preso a simbolo della Rivoluzione Francese  (1789) e oltre a tagliare teste e mangiare briosches i francesi ne piantarono in quel frangente ben 600.000 esemplari.

Il biancospino è il principe del bosco e gli uccelli lo amano alla follia perchè produce una quantità enorme di bacche: dei piccoli pomi rossi grandi poco più di un grano di pepe.

Ma prima che il fiore sbocci si possono raccogliere i bocciuoli e conservarli sotto olio come i capperi.

Beh non male tutto ciò vero?   (tutte le informazioni sono tratte dal libricino : “IL CALENDARIO CELTICO  nella Valle del Ticino”   edito dall’Ente Parco.