Di lei mi hanno raccontato molte cose, per esempio che usciva spesso con sua cugina, la Farnia, che io conosco bene; mi hanno detto che ama i suoli asciutti (forse per non sporcarsi di fango le scarpe nuove ) e le colline basse dove però è vittima del bullismo dei castagni e dei pini silvestri, dove un tempo la si vedeva più spesso prima che i contadini decidessero che era meglio produrre vino.
Sua cugina, la Farnia, mi ha detto che hanno molte cose in comune: il portamento elegante, le ghiande, il tronco liscio da giovane e poi solcato da rughe profonde, le foglie lobate e glabre (non come quell’altra parente, la roverella, che non si fa mai la ceretta).
-Ma se la vedo come faccio a riconoscerla? – gli ho chiesto.
-Lei ha le foglie più grandi e con un picciolo lungo e le ghiande sessili cioè senza picciolo, tutto al contrario di me, infatti mi chiamo anche Quercus peduncolata. Lei sai invece come la chiamano? Quercus petrae, ma anche Irish oak o Welsh oak nel Regno Unito, Chêne rouvre o Chêne sessile in Francia. Qui in Italia semplicemente Rovere.
-Ma dov’è adesso? Dove posso trovarla?
-Non saprei. E’ una tipa che viaggia molto e ha casa in tutta Europa. L’hanno vista a est sulla linea che collega Danzica e le foci del Danubio, più a nord nella parte meridionale della Penisola Scandinava, in Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca, l’hanno vista costeggiare a ovest l’Atlantico, raggiungere i Pirenei e in Spagna la Cordillera Cantabrica e Sierra de Guadarrama, puoi incontrarla sull’arco alpino, in Corsica e in quasi tutta la Penisola Balcanica, ma raramente in Grecia che salta velocemente per spostarsi verso il Caucaso, l’Anatolia e le montagne della Turchia meridionale.
-Allora non ho speranze! Non sono uno che corre dietro alle querce.
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No, ho scherzato. So benissimo dov’è. Conosco alcuni posti dove cresce nel Parco del Ticino ma non vi porterò; sono geloso, un po’ come i cercatori di funghi.
E poi ho scoperto un segreto: la Rovere ha due tipi di foglie: verdi e tenere quelle dei rami bassi, generalmente all’ombra, più scure e coriacee quelle dei rami superiori, esposte al sole.
Però in pieno inverno, a vederle così, seccate per terra, non è possibile capire se sono foglie di luce o foglie d’ombra.