Immagino che molti di voi avranno almeno una volta nella vita affrontato faticose pratiche per avere un nulla osta, un permesso di fare qualcosa.
Nulla osta, ovvero nessun ostacolo.
Per fare che ?
Beh, immagino una pratica edilizia o un’attività commerciale o sportiva o tante altre cose (la burocrazia ha molta più immaginazione di me).
Allora mi perdonerete se senza chiedere il permesso a nessuno vi parlerò di questa pianta dalle foglie a mandorla (viene dal Giappone e zone vicine: Corea, Cina e Russia orientale dove cresce spontanea nei boschi)
Se proprio vogliamo classificarla diremo che fa parte dell’ordine delle Liliacee (è un giglio) e la sua famiglia è quella delle Agavacee (è anche un Agave anche se si fa un po’ fatica a crederci.
Si chiama Hosta ma non chiedetemi perchè, non so il giapponese.

So solo che da qualche tempo la incontro più di frequente (come pianta coltivata s’intende, in parchi e giardini ma anche nei vasi di cortili e balconi privati).
E’ una pianta che sta sta tornando di moda, dopo anni di oblio. Pare che le nostre nonne la amassero molto e anche io a dire il vero ho qualche vaga riminiscenza…
Anche lei ha avuto un suo mentore il dottor Philip Franz von Siebold, un medico tedesco che visse per un certo periodo in Giappone e che la introdusse poi in Occidente. Verso la fine del XIX secolo giunsero altre specie endemiche della Corea e della Cina.
La varietà che più spesso ho osservato di recente è la Hosta plantaginea dalle foglie ovate e ben nervate e da una ricca fioritura bianca a spiga.
E’ una pianta perenne a foglie caduche che ama l’ombra e le annaffiature abbondanti ma non i ristagni d’acqua. Può resistere anche a mezz’ombra e in talune località anche in pieno sole.
Può essere coltivata facilmente in vaso o in piena terra dove assume una funzione tappezzante. Facile è anche la moltiplicazione attraverso la divisione del rizoma in primavera.
Esistono in natura circa 40 specie di Hosta, ma nel tempo sono state create numerose cultivar fino ad arrivare al numero mostruoso di 6.000 (molto ma molto di più del numero dei miei followers) tanto per alcuni è diventata una pianta da collezione.
Pensate che giardino enorme bisogna avere.
Qui ne citerò solo alcune: la Hosta Halcyon ha foglie più bluastre

Ma un suo cultivar spinto come la Halcyon deep green/blue ce le ha proprio blu

La Hosta Sieboldiana elegans è un chiaro omaggio al suo “scopritore” occidentale.

Ci sono poi le varietà a foglie screziate come la Fortunei o la Albomarginata (varietà di molte altre specie a foglia verde) Ci sono quelle a foglie increspate e ondulate, bicolori… insomma fate voi secondo il vostro gusto.
Fino ad arrivare ad altre cultivar spinte come questa

o a quelle a foglie più piccole come questa elegante e apprezzatissima Hosta fire and ice dalle infiorescenze lilla

Non ne avete ancora abbastanza? Se volete potete continuate su questo sito: https://www.hostaehostacom.com/
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PS:
La Hosta è una pianta velenosa che non è soggetta a malattie fungine o batteri ecc.; ha un solo nemico: le lumache che sono immuni dal suo veleno.
Beh in fondo un po’ di coerenza c’è: anche le lumache sono lente, come la burocrazia.