
No, tranquilli. La brughiera è sempre quella di Gaggio.
Ma vi siete mai chiesti come può essere la brughiera nell’estate di S. Martino?
Eccovi accontentati.


C’è ancora molto rosso e una luce stupenda che penetra tra foglie e un cielo blu che più blu non si può.


In questa brughiera boscata così diversa dalle distese di bassi cespugli delle brughiere del Nord Europa, le radure si alternano al bosco, i pini si alternano alle querce, i pioppi tremuli fanno da sponda ai sentieri e il brugo ormai secco ha assunto un colore marroncino.

Cammino su un sentiero dove sono caduti tronchi di betulla, qualche cavalletta azzurra ancora saltella qua e là, incontro anche qualche fungo margherita ormai seccato dal vento di ieri.

Più avanti incontro un calesse con due cavalli e due persone sedute a cassetta,

Il verde del sottobosco (a novembre !!) mi accoglie poco dopo in un bosco di farnie.
E’ un panorama familiare dove davvero mi sento a casa ma penso a tutti quelli che non ci sono mai stati e che non immaginano quanto affascinanti possono essere queste “sterpaglie”

Ecco ho già detto troppo perchè ancora una volta le immagini dicono molto di più delle parole ma un’ultima cosa la voglio dire (a chi lo sapete):
“Perchè volete toglierci questa meraviglia in nome del dio denaro?”