Henry Ruosseau, detto il Doganiere (1844- 1910) è uno degli esempi classici di artisti che sono diventati famosi solo dopo la loro morte.
Lasciato il lavoro di gabelliere presso il dazio di Parigi (che gli è valso il soprannome) e andato in “retraite” grazie anche al fatto che la Fornero non era ancora nata, inizia a coltivare la sua passione per la pittura.
Pur non essendo mai uscito dalla Francia in tutta la sua vita dipinge molti quadri con paesaggi esotici (completamente inventati dice qualcuno ma forse ispirati da quadri di altri pittori o da una frequentazione di giardini botanici).
Veri o inventati, quei paesaggi ci incantano ancora oggi così come incantarono Guillame Apollinaire, Picasso e anche Kandinsky.
E’ lo stesso stupore quando nella “foresta tropicale” di qualche giardino botanico scopriamo fiori di piante di cui conosciamo solo l’uso come spezie.
Zenzero, curcuma, noce moscata, cardamomo, cannella, vaniglia sono in gran parte per noi polveri magiche dalle proprietà miracolose, afrodisiache, rigeneranti…
Ma il fiore com’è? Ci è mai capitato di vederlo dal vivo?

Beh alcune di loro hanno avuto fortuna in Europa anche come piante da appartamento come è il caso della Curcuma longa conosciuta anche come Zafferano delle Indie.
La Curcuma appartiene alla numerosa famiglia delle Zingiberaceae (circa 1300 specie e 52 generi) che ha come capostipite lo Zenzero o Ginger (Zingiber officinale) ma che vanta una notevole varietà di forma e colori tra le piante dello stesso genere.
Ecco ad esempio alcuni “Alpinium”
Ma ancora più spettacolari sono gli Hedychium:
o anche la Globba winitii

Ma non è finita qui.
Se la cannella (Cinnamomum zelyanicum) ha un fiore poco appariscente

e il Cardamomo (Elettaria cardamomum) ci appare fragile

E’ impossibile non restare stupiti davanti allo spettacolare fiore “tigrato” della Vaniglia (Vanilla planifolia): praticamente un’orchidea.

Neanche Rousseau il Doganiere avrebbe osato immaginare tanto.