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PINAROLO

Suillus granulatus

Va bene, lo chiameremo così, anche perchè Pinarello potrebbe essere confuso con una nota marca di biciclette, ma potremmo anche chiamarlo più pomposamente Boleto granuloso (dal latino Suillus granulatus, suo nome scientifico) oppure come i fungiatt del nord Italia: Bauscitt.

Allora, tutti questi nomi hanno una giustificazione, ci mancherebbe altro.

La prima evidenza è che questo fungo è legato ai pini a due aghi (pino silvestre, pino nero) cresce in simbiosi con queste piante e in questi ambienti di pineta più o meno pura (ma non nelle abetaie, pure se anche loro sono fatte da aghifoglie)

Appartiene alla grande famiglia dei boleti o Porcini (Suillus vuol dire relativo ai maiali: pare infatti che questi suini siano ghiotti di questo fungo).

Per quanto riguarda il nome specifico di granulatus invece bisogna fare riferimento alla sottile punteggiatura presente sul gambo. Ma noi inevitabilmente saremo attratti dal suo cappello che varie dal colore ocra al tabacco e dai tuboli giallo chiaro negli esemplari giovani e poi via via più scuri negli individui più maturi.

La superficie del cappello quando c’è tempo umido diventa viscida e vischiosa, da qui il termine dialettale di “bauscitt” termine che per assonanza ricorda il milanese “bauscia” ( individuo sbruffone, sempre pronto a vantarsi eccessivamente delle sue qualità tanto da avere la bava alla bocca) ma qui ovviamente con significato diverso.

Simile, ma più pregiato è il Suillus luteus che si distingue perchè dotato di anello sul gambo.

Suillus luteus

Presenti da primavera fino ad autunno inoltrato, nei loro ambienti crescono in gruppi anche numerosi e quindi sono facili da raccogliere, certo meno pregiati del Boletus edulis, il fungo per eccellenza ma , contrariamente a quando affermano alcuni sono dei buoni commestibili (tranne il gambo, troppo legnoso) se si asporta la cuticola superficiale che in cottura produce troppo schiuma e che comunque risulta indigesta. Indigesti sono anche gli esemplari troppo maturi perchè la carne da soda diventa molle e assorbe troppo condimento quindi è sconsigliabile consumarli.

Ma prima di mangiarli guardate quali altre sorprese ci riserva questo fungo.

Ci credereste che contiene carboidrati? Si, la manna, ovvero il mannitolo come nei frassini e poi zuccheri: il trealosio, lo zucchero dei funghi.

E non manca neanche il latte ovvero le goccioline lattiginose prodotte dai pori del fungo e visibili nella parte inferiore del cappello.