PUNTI DI VISTA SULLA PIENA

Ed ecco che dopo mesi di siccità, con le piogge che durano ormai da giorni il fiume piano piano si è ingrossato fino a produrre una piena che da anni non si vedeva.

E’ un evento naturale ma ogni volta la cosa ci sorprende ci fa paura eppure ci affascina.

Certo le piene possono produrre come effetto collaterale le alluvioni, le frane, le campagne allagate e le strade interrotte anche se non è colpa del fiume, del resto la Pianura Padana è una pianura alluvionale (lo dice la parola stessa).

 

Un’altra cosa che non può più stupirci è la forza dell’acqua, la sua velocità che aumenta quando il fiume è in piena, come  noi  quando esprimiamo energia ed impeto fino a sfiorare la violenza.

Qui siamo nella parte alta della Valle del Ticino, pochi chilometri a sud della sua uscita dal Lago Maggiore e precisamente all’altezza del  ponte  tra Lonate Pozzolo e Oleggio e la Casa della Camera, incile del Naviglio Grande.

Famosa da queste parti è la piena del  2 ottobre 1868,  c’è ancora il segno sul pilastro di granito del portone del guardiano delle acque, come si usava un tempo per segnare questi eventi… In quell’occasione  le portate del fiume, nel tratto sub-lacuale, raggiunsero i 5.000 m3/s 

Portone d’ingresso Casa della Camera – Tornavento

 

lL Ticino, grazie alla copiosità delle sue acque ha grande importanza per l’irrigazione ed è un’importante fonte di energia elettrica. Se infatti, fra gli affluenti del Po, occupa solo il 4º posto per lunghezza dopo Adda, Oglio e Tanaro, ed il 3º per superficie di bacino dopo Tanaro e Adda, è però di gran lunga quello più ricco d’acque in ogni stagione, sia come portata media alla foce (ben 350 m³/s), sia come portata minima (54 m³/s in estate), sia come portata massima (5.000 m³/s), al punto che il suo contributo idrico ed il suo regime sono assolutamente determinanti per il Po, rappresentandone da metà ad 1/5 della portata.

Da http://www.paviaedintorni.it/temi/territorio_file/corsi_acqua_file/elenconaturali_file/ticino.htm

Il fiume che scorre, che nel tempo cambia il suo corso, che porta via campi da una sponda e li restituisce all’altra, che trasporta tronchi, che pulisce, che fa rotolare i sassi anche senza suonare in una rock&roll band, che lascia segni nella terra e nella memoria degli uomini.

Memoria che va ben oltre queste foto.

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