
Se l’etimologia non mi inganna, silvano è chi abita le selve cioè i boschi, lo sanno bene tutti i brasiliani che si chiamano Da Silva.
E lo sa anche Diana, dea della della caccia, degli animali selvatici. dei boschi, delle sorgenti e dei ruscelli, che prima i Greci chiamavano Artemide.
Ma lo sanno altrettanto bene i briganti il più nobile dei quali (dicono) Robin Hood abitava la foresta di Sherwood con il suo amico Little Jhon e tutta la combriccola.
Sul versante poetico invece scomodiamo appena la “selva oscura” di dantesca memoria per inoltrarci in quella be più recente di Walt Whitman che ha ispirato la setta dei poeti estinti nella pellicola “L’attimo fuggente” del 1989.
E cosa faranno i poeti estinti nella selva oltre a succhiare il midollo della vita?
Tra i tanti abitanti dei boschi, (animali e piante) non potranno fare a meno di osservare questa piccola farfalla chiamata Silvano azzurro (Limenitis reducta per gli scienziati).

Ora lui (o lei) non è che sta lì perchè vuole vivere con saggezza e in profondità come ambisce Whitman ispirandosi a sua volta a Henry D. Thoreau; preferisce i boschi ombrosi semplicemente perchè ama le piante e in particolare quelle del genere lonicera (caprofoglio) di cui il suo bruco di nutre.





Certo è una farfalla che si sa nascondere bene nei boschi se per una sua descrizione precisa abbiamo dovuto attendere il 1901 e la pubblicazione (postuma) del “Catalogo dei lepidotteri della regione faunistica paleartica” curato da Otto Staudinger (2 maggio 1830 – 13 ottobre 1900) famoso entomologo tedesco e collezionista di insetti che poi rivendeva a privati, musei e istituzioni.

Staudinger disse che era “reducta” perchè piccolina (apertura alare di 50 mm, maschi e femmine stessa dimensione) e disse che era azzurro per i riflessi di quel colore sulle ali nere, quando cambia l’incidenza della luce, caratteristica anche di altre farfalle di bosco (Apatura ilia, Atura iris).

Ma la farfalla alla quale assomiglia di più è la Camilla (limenitis camilla) che sfida in bellezza grazie al bel colore rosso mattone delle ali inferiori e alle due file di macchie bianche ben allineate.



E’ una farfalla curiosa e territoriale: se qualcuno si avvicina alla sua zona, si fa un giretto per vedere chi è l’intruso, poi ritorna al suo posatoio così con un po’ di pazienza si può anche fotografarla o anche chiedergli come ti chiami in tedesco ….e in francese.
In francese Sylvain azuré, in tedesco Blauschwarze Eisvogel e in inglese Southern white admiral, infatti è una farfalla a distribuzione sudista, in Italia almeno è molto più diffusa al sud della sua cugina Camilla che raramente attraversa gli Appennini.

Così gli Alleati hanno visto prima lei quando sono arrivati in Italia nel ’43 durante la Seconda guerra Mondiale.
Lei e le lucciole che per lungo tempo avevano fatto compagnia ai briganti.

per chi vuole approfondire: