BARBONE ADRIATICO

Certo, questa definizione non ve l’aspettavate. Io per primo ho stentato a crederci.

Perchè? Si possono distinguere i barboni di Venezia o a Ravenna da chi vive per strada a New York o Prigi? (a parte la lingua, o forse no la lingua non è una discriminante… e invece si, come capiremo più avanti)

Certo l’aspetto un po’ trasandato non depone a suo favore ma come molti altri nasconde un segreto, la sua nobile provenienza, infatti appartiene alla famiglia delle orchidee.

Ce le vedete le orchidee bivaccare sotto i ponti o i portici riparate dalla pioggia e dal vento sotto un cartone?

E infatti le orchidee, quelle tropicali vivono nella foresta, abbarbicate agli alberi e quelle nostrane nei prati di montagna e qualche volta anche in pianura e così anche il nostro Barbone adriatico (ovvero Himantoglossum adriaticum) vive nei prati di mezza collina dove non ha bisogno di uno specchio o di un pettine per farsi bello e dall’Adriatico si sposta (come un senza fissa dimora) ed oggi lo possiamo incontrare in quasi tutte le regioni d’Italia tranne la Val d’Aosta, la Puglia e le isole.

Lo possiamo riconoscere per il fiore ha un lunghissmo labello nastriforme simile ha una cinghia, dal greco Himantos (cinghia), Anthos (fiore) e glossum (lingua). Ed è propria questo particolare che gli ha fatto guadagnare il nome volgare di “barbone”.

E’ una pianta perenne dotata di un bulbo che fiorisce ogni anno tra aprile e luglio fino ad una altezza di 1.800 slm con fusti che raggiungono anche gli 80 cm.

H. adriaticum vegeta preferibilmente in ambienti aperti, in particolare prati magri, spesso con roccia affiorante, ai margini di boschi o arbusteti aperti, sempre su suoli calcarei o calcareo-dolomitici e soprattutto particolarmente aridi. 

Si ritrova, inoltre, in ambienti antropizzati come bordi stradali, aree agricole dismesse, frutteti abbandonati. (ai margini, insomma)

Spesso viaggia anche all’estero ( Vienna, Praga, Budapest, Belgrado e zone limitrofe) dove non ha bisogno di documenti di identità o certificati di residenza.

E’ una specie protetta dalla “Direttiva Habitat” allegati II e IV della Comunità europea, quindi quando li vediamo non dobbiamo fargli del male.

Del resto cosa sarebbe il nostro habitat urbano senza un barbone (adriatico) ?

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