Ci sono molte versioni della leggenda del Pesce di S. Pietro.
Matteo, nel suo vangelo 17:24-27 racconta che l’apostolo lo catturò su espresso ordine di Gesù e che il pesce sputò una moneta per pagare la tassa del tempio, altri riferiscono che fu una reazione del futuro primo pontefice a una provocazione da parte di alcuni increduli che non credevano alla sua santità.
Quello su cui tutti concordano è che le due macchie scure dietro le branchie (una per ogni lato) non sono altro che le impronte delle dita del nostro Santo.
In realtà quelle macchie circolari sono un falso occhio che ha la funzione di disorientare i predatori.
E’ un pesce che vive nei fondali fangosi o rocciosi ad una profondità compresa tra i 100 e 400 metri, nutrendosi di piccoli pesci, cefalopodi e crostacei che cattura con la tecnica dell’agguato, infatti non è un nuotatore molto veloce.
Ma quando le acque diventano più fredde può risalire più in superficie ed essere pescato anche relativamente vicino alla costa.
E’ molto comune nel Mediterraneo ma non solo; possiamo trovarlo oggi anche nei mari del Giappone, Sud- est Asiatico e Oceano indiano.
Il suo nome scientifico è Zeus faber e ciò rafforza l’idea che sia davvero un pesce “divino” visto che anche gli arabi lo chiamano “Pesce di Dio”.
Divino o non divino ma sicuramente squisito, il Pesce di S. Pietro è molto apprezzato per la sua carne saporita e per la facilità di preparazione.
Ecco alcuni link con ricette per cucinare il Pesce di S. Pietro:
http://www.cookaround.com/ricetta/spaghetti-con-il-san-pietro.html
http://ricette.giallozafferano.it/Pesce-San-Pietro-con-pesche-e-bietole.html
http://www.petitchef.it/ricette/ricetta-per-sanpietro
Se però andate a mangiarlo in qualche ristorante sulle rive del Mare di Galilea ovvero Lago di Tiberiade, teatro di molti dei miracoli di Gesù raccontati nel Vangelo, come Pesce di S. Pietro vi serviranno il Tilapia di Galilea .
Tilapia in arabo diventa musht (pettine), perché le sue cinque specie ostentano una pinna dorsale simile a un pettine. Una varietà di musht raggiunge la lunghezza di 45 centimetri circa e pesa sui due chili.
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Insomma Tilapia di Galilea o Zeus faber, finocchio di mare o menta romana, S. Pietro finisce sempre nel piatto.
vedi : ERBA DI S. PIETRO (uno), ERBA DI S. PIETRO (due)
Si conclude qui il trittico con S. Pietro;
…e per il caffè?
Se dobbiamo credere alla pubblicità, per gustare quello di S. Pietro non ci resta che andare in paradiso…