LA LIBERTA’…. FINALMENTE !

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Beh, e tu cosa ci fai qui?

Mi aspettavo di vederti nei campi gialli di colza,  nelle dolci geometrie che spezzano la monotonia della pianura,  creano paesaggi… e invece sei qui al bordo della straada con la salvia  dei prati.

– Non è tutto bello come sembra.   Da quando gli uomini hanno scoperto che i miei semi sono ricchi d’olio (fino al 35%) la mia vita è diventata un’inferno;  mi usano come olio alimentare, mi usano come foraggio o come biocarburante….

e allora sono fuggita per riasaporare il gusto di crescere spontanea in mezzo alle altre erbe, ascoltare il vento,  parlare con i ranuncoli….

 In effetti anche la Brassica napus L.  meglio nota come colza  e suo fratello gemello Brassica campestris L. ovvero ravizzone hanno subito lo stesso processo di altre piante (pensiamo ai ceraali: frumento, orzo, segale, miglio ecc. che da piante spontanee sono diventate piante coltivate su larga scala.

– Non sei contenta? –  gli dico – sei diventata una pianta molto utile per gli uomini di molte latitudini, anzi per l’intera umanità.

– NO – mi risponde – preferisco la libertà.

Per chi vuole approfondire: http://www.mieliditalia.it/f_colza.htm