Dalle foglie degli alberi gocciolano perle trasparenti, pioggia sottile sui nostri volti silvani…
La situazione è quella ma tu non sei Ermione….
Certo che D’Annunzio, campione del macismo, della velocità, dell’ardimento e sprezzo del pericolo, aviatore e “sommo poeta”, deve essere un po’ contrariato per il fatto che tra le sue poesie questa è oggi (a mio avviso) quella che più di tutte ha resistito al passare del tempo e ai cambiamenti culturali.
La “Pioggia nel pineto” assomiglia a quando una band di heavy metal scrive e suona una ballata lenta che “spacca”.
… Ascolta Ermione (sì va beh, oggi ti chiamo così), ascolta il soffice scricchiolio degli aghi di pino sotto i nostri passi, ascolta il lavoro del picchio sui tronchi morti.
La pioggia scivola sulle foglie tenere dei sigilli (di Salomone), precipita dagli steli della paglia dorata che ricopre il sottobosco, imbeve i coni maschili dei pini carichi di polline, si intrufola come succo ristoratore sotto gli elmi gialli dei fiori di ginestra…
Lo so, non mi ascolti mentre tieni il mio viso tra le mani, mentre respiro l’odore di pioggia e di resina che profumano i tuoi capelli…
…. Perdonate la cattiva imitazione. Ecco l”originale