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COSA HO SCOPERTO DELLE ZUCCHE

Zucca, cocuzza, cocutia, ovvero testa per i latini e adesso anche per noi.

Se hai un po’ di sale (nella zucca)  è meglio, altrimenti ti può capitare di prendere decisioni avventate.

Ma, si sa, “tante teste, tante zucche”, cioè ognuno ha il proprio modo di ragionare.

A proposito… non sarà una decisione avventata quella di scrivere un articolo sulle zucche?  In fondo tanti ne hanno già scritto.

Ma parlare di zucche è troppo divertente,  è una esplorazione infinita (o quasi) della biodiversità.

Ne esistono infatti di diversi colori, forme, dimensioni, consistenze, ci solo quelle rugose e quelle lisce, quelle rotonde, allungate, a trombetta, a fiaschetto, verdi, arancio, a strisce… insomma potremmo parlarne per ore.

Allora partiamo facendo un po’ di ordine.

La zucca appartiene alla grande famiglia delle  cucurbitacee che comprende anche cetrioli, meloni, angurie e molte altre specie non coltivate

Nel genere zucca vero e proprio possiamo comprendere almeno 5 grandi gruppi

La cucurbita maxima: zucche rotonde ma schiacciate ai poli, dalla scorza rugosa o bitorzoluta e coriacea  di varie colorazioni  (Es.  zucca mantovana, Marina di Chioggia,Beretta Piacentina.

La cucurbita moschata:  dalla buccia liscia e di colore marroncino chiaro, arancio o anche verde, caratterizzata da una maggior quantità di polpa rispetto alla Maxima (Es. Zucca lunga di Napoli, Trombetta di Albenga, Zucca violina…)

La cucurbita Pepo è invece il classico zucchino che non se lo è preso nessuna città italiana forse perchè, anche se originario anche lui dell’america centrale,  è arrivato da noi solo nel 1700.

La cucurbita melanosperma, ovvero zucca spaghetti (per la consistenza della sua polpa, originaria del Messico, è stata adottata nei paesi orientali  e nella cucina vegana.

Infine ecco la Lagenaria siceraria zucche a forma di fiaschetta principalmente ornamentali, anticamente sfruttate come contenitori da acqua o da vino.

E la zucca di Halloween?

La più usata a tale scopo è la Connecticut Field nota anche come “Big tom” molto adatta allo scopo perchè ha poca polpa, quindi c’è poco da scavare e ha una buccia morbida, facile da scolpire.

Connecticut field – zucca di Halloween

Non sappiamo invece di che specie era la zucca della carrozza di Cenerentola, anzi no, mi dicono potrebbe essere la Zucca moscata di Provenza.

zucca moscata della Provenza

Della zucca conosciamo anche i fiori (che sono ottimi in cucina in pastella o ripieni) e ne esistono di maschili e femminili (quelli da cui poi si svilupperà il frutto)  sulla stessa pianta. In questo caso si dice che la pianta è monoica.

Per questo è necessario che siano gli insetti a impollinare la pianta, a prendersi l’importante incarico di far produrre le zucche, ma agli insetti interessa il polline, non da quale specie lo prendono e così capita spesso che si abbiano degli “ibridi naturali” cioè zucche che hanno il papà e la mamma su due piante diverse,  il colore di uno e la forma dell’altra.

E siccome gli insetti volano per lunghe distanze, anche se noi abbiamo seminato zucche di una sola specie non possiamo essere sicuri che il frutto avrà le stesse caratteristiche di quello da cui abbiamo estratto i semi.

Sicuramente un problema per i buongustai ma dal punto di vista della generazione della biodiversità, dell’evoluzione e della trasformazione continua del patrimonio genetico è un concetto molto interessante che senza dubbio avrebbe fatto felice Darwin.

Per saperne di più:

http://www.umema.it/Orto/Cucurbitaceae.htm

Varietà di zucche commestibili