Quando vai in discoteca e bevi troppo (per non parlare delle altre sostanze che prendi con o senza alcoolici) poi il minimo che ti può succedere è di vomitare.
Scusate se incomincio questo articolo in modo poco simpatico, ma è per rendere quella sensazione sgradevole, quel sapore di vomito che ti resta appiccicato per ore se ti è successo uscendo da un locale notturno oppure se hai pestato per caso il frutto di questa pianta ovvero il Ginkgo Biloba.
Ma passiamo alle cose più piacevoli. La seconda caratteristica che tutti ricordano di questa pianta è che ci arriva direttamente dal tempo dei dinosauri cioè il Mesozoico, cioè circa 200 milioni di anni fa, ed è sopravvissuta a quel disastro, al meteorite che avrebbe messo fine a quella era. Darwin definì il Ginkgo Biloba un fossile vivente.
L’altra cosa che tutti notano sono le foglie a forma di ventaglio che si colorano in autunno di giallo brillante e che la rendono una pianta ornamentale tra le più richieste. Ma è solo nel XVIII secolo che qualcuno portò in Europa il Yin -kuo (ovvero albicocca d’argento) come viene chiamato dai giapponesi.
Attenzione però: in giardino è meglio mettere la pianta maschio che non fa frutti, mentre è sconsigliato utilizzare la pianta femmina con i suoi frutti gialli simili alle prugne dall’odore nauseabondo.
Ma siccome tutto in natura ha una sua ragione d’essere anche questa sua caratteristica deve avere avuto una sua utilità o forse anche i gusti (e i costumi) dal Mesozoico ad oggi si sono evoluti, se le teorie di Darwin sono corrette.
Per chi vuole approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Ginkgo_biloba
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