Da un testo di Fiammetta Cirilli suggestioni estive che un po’ ricordano Montale (Meriggiare pallido e assorto) un po’ Attilio Bertolucci un po’ l’ermetismo di Ungaretti.
Quanti echi di ‘900 in questi versi !!
(con una mia libera interpretazione attraverso le immagini)
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Minime
Minima ordinaria 1
1.
Bestie rosse, cocciniglie che rigano i davanzali, i muretti.
I rumori lenti, ruminati.
Sterpaglie e oltre, sulla riga di palazzine nuove, rivestite in cotto, sfocate.
2.
Bestie rosse, sterpaglie – cocciniglie. Affogano a pelo del marmo, nelle solcature dell’uso: per riaffiorare dopo, sparire ancora, tornare.
Le insegue con la punta della matita, ne schiaccia qualcuna. Macchia la mina.
3.
Gli hanno insegnato che i giochi cruenti, ammazzare gli insetti, le lucertole prese per la coda – lo spettacolo del corpo svuotato.
I muretti che piegano all’avanzare del sole – si venano di chiaro, velano, sembrano sparire.
4.
I sassi precipitano polvere, la sollevano, rotolano e chiocciano voci di vetro.
Le parole adulte che sono poche, divorate dal calore – gli hanno insegnato che mai, dritto con gli occhi, in direzione del sole.
L’acqua della fontana, a bere, nemmeno.
5.
Chioccola, perde acqua – poca. Si torce, brulica.
Osserva la pozza che si è formata intorno: un occhio terragno, grani e sabbia – lo guarda, lo finisce con il peso del piede, del corpo.
L’aiuola – dopo
6.
L’inseguimento delle farfalle che hanno arti di fango, il volo piccolo, pesante.
La foga delle mani, le foglie.
Non piange se inciampa – sterpaglie, o i cocci che bordano certi ritagli di terra, le radici degli alberi di agrumi.
La natura, gli hanno insegnato.
7.
Le palazzine sfocate, colore delle cocciniglie.
Le sbucciature vive, sulle ginocchia – la matita che serve a scalzare le croste di sangue duro, a far venire altro sangue.
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da #prove d’ascolto 3 pubblicato su NAZIONE INDIANA il 4 giugno 2107